Vorrei
ora esprimere, un mio personale pensiero sull’Arte,
l’Arte
come soluzione di ogni cosa e lamento.
Io
penso che ci sia qualcosa nell’Arte, come del resto anche nella natura
che
ci rassicura e che da un’altra parte ci intimorisce.
Ci
rassicura un cielo azzurro senza nuvole, un enorme prato verde,
un
dipinto di Monet . . . ci affascina e ci intimorisce il caos, qualcuno la
chiamava
l’attrazione
del proibito. Ci sgomenta il Monaco di Friedrich, da solo dinnanzi
all’immensità
del mare … Insomma vediamo due sentimenti in perenne
lotta
tra loro, la ricerca dell’ordine ed il disordine, l’armonia ed il caos …
Penso
e deduco che, qua in mezzo proprio a questa battaglia, a questa
perenne
lotta tra questi sentimenti, ci siamo noi, c’è l’uomo, c’è la
donna,
ci siamo tutti noi. Andiamo alla ricerca quindi di regole, forme, canoni,
senza
però cogliere mai davvero quello che c’è dentro di noi e fuori di noi … questo
per
l’uomo
rimane un mistero, un perenne mistero. E’ proprio questo, questo mistero che
ci
porta ad oscillare tra ordine e disordine, ci porta a rifugiarci nell’ipocrisia
dei mai e la volontà
dei
sempre, porta insomma l’uomo ad oscillare tra questi due sentimenti in lotta.
Voglio
dire però che quando poi noi ci accorgiamo del divario che c’è tra noi e il
mondo, tra
noi
e l’amore, tra noi e noi potrei anche dire, che allora è come se guardassimo un
di_
pinto,
un sorriso, una persona come se davvero lo stessimo facendo con lo stesso
stupore della
prima
volta.
JD
(Jakubowski Dimitri)
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