Francesco Hayez, Il bacio, 1859.
Olio su tela:
112 x 88 cm
Pinacoteca di Brera
Milano
Oggi
mi chiedi ancora
di
scegliere l’amore.
Stanca
di compromessi
t’appelli
ai miei doveri.
Non
piangi come allora:
tenti
di persuadermi,
sicura
non resista
ai
tuoi ragionamenti.
Ascolto
ammutolito
la
tua verità;
non
so più come fare
a
dirti sì che t’amo,
ma
non quanto la dolce
e
cara libertà.
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Chimera di Arezzo
Autore ignoto
Data: seconda metà o fine del V secolo a.C. ca.
Materiale: bronzo.
Dimensioni: 65 cm.
Museo Archeologico Nazionale
Firenze |
Prigioniero d'una storia
finita
chiudo gli occhi al sole,
stretti,
per non vederti, mia libertà.
A un carcerato non s'addice
aprile,
novembre uggioso o marzo è il
suo patire,
perciò, ti prego, sta da me
lontana,
o anelata chimera,
non c'è posto per te nella
mia vita.
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William - Adolphe Bouguereau, Oreste inseguito dalle Erinni.
Il rimorso di Oreste.
1862
Olio su tela: 227 x 278 cm
Chrysler Collection
Norfolk - Virginia |
Erinni
di fuoco avvampante,
ti
scagli furente all’agone;
le
carni mi strazi con l’unghie
e
mille di rabbia parole
mi
bruciano l’anima nuda.
La
tua vendetta è sì dura
che
cenere lascia sul campo:
un
mucchio impalpabile e caldo
di
scorie che il vento confonde
con
l’altre già putride e fredde
di
questa defunta passione.
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Francisco Goya, Il sonno della ragione genera mostri,
1797 - Acquaforte - 21,6 x 16,2 cm.
Biblioteca Nacional de Espana
Madrid
Allontanando
i giorni,
la
chimera dei sogni
trasfigura
l’inverno.
Il
gelo si smarrisce
oscuro
nella bruma
tiepida
dell’estate.
Il
male ed il dolore
mi
sono indifferenti
in
questo nuovo mondo
d’illusive
menzogne.
Assaporo
il liquore
bugiardo
dell’oblio
come
un bimbo al capezzolo
d’una
giovane madre,
ma
quel latte è veleno
che
nasconde la morte
col
suo dolce sapore.
Se
ridendo ti guardo
e
sembra che assapori
il
tuo e il mio divenire,
è
soltanto il narcotico
che
mi spinge a sognare.
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Foto di Aldo Sari
Chiare
tra cielo e terra
due
strisce d’azzurro
all’orizzonte
appaiono
nel
grigio della sera:
un’isola
felice
tutta
di sabbia e sole
su
cui il mar si frange
con
ritmo sempre uguale,
un’isola
di sogno
ove
più dolce zefiro
eternamente
spira
e
svela lontananti
nuvole
rosa e d’oro;
piano
sciaborda il mare
e
sulla riva imprime
l’orma
dei miei pensieri.
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