giovedì 27 giugno 2013

Poesie di Aldo Sari



Francesco Hayez, Il bacio, 1859.
Olio su tela:
112 x 88 cm
Pinacoteca di Brera
Milano


Oggi mi chiedi ancora

di scegliere l’amore.

Stanca di compromessi

t’appelli ai miei doveri.

Non piangi come allora:

tenti di persuadermi,

sicura non resista

ai tuoi ragionamenti.

Ascolto ammutolito

la tua verità;

non so più come fare

a dirti sì che t’amo,

ma non quanto la dolce

e cara libertà.

 
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Chimera di Arezzo
Autore ignoto
Data: seconda metà o fine del V secolo a.C. ca.
Materiale: bronzo.
Dimensioni: 65 cm.
Museo Archeologico Nazionale
Firenze


Prigioniero d'una storia finita


chiudo gli occhi al sole, stretti,


per non vederti, mia libertà.


A un carcerato non s'addice aprile,


novembre uggioso o marzo è il suo patire,


perciò, ti prego, sta da me lontana,


o anelata chimera,


non c'è posto per te nella mia vita.


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William - Adolphe Bouguereau, Oreste inseguito dalle Erinni.
Il rimorso di Oreste.
1862
Olio su tela: 227 x 278 cm
Chrysler Collection
Norfolk - Virginia




Erinni di fuoco avvampante,


ti scagli furente all’agone;


le carni mi strazi con l’unghie


e mille di rabbia parole


mi bruciano l’anima nuda.


La tua vendetta è sì dura


che cenere lascia sul campo:


un mucchio impalpabile e caldo

di scorie che il vento confonde

con l’altre già putride e fredde

di questa defunta passione.

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Francisco Goya, Il sonno della ragione genera mostri,
1797 - Acquaforte - 21,6 x 16,2 cm.
Biblioteca Nacional de Espana
Madrid



Allontanando i giorni,

la chimera dei sogni

trasfigura l’inverno.

Il gelo si smarrisce

oscuro nella bruma

tiepida dell’estate.

Il male ed il dolore

mi sono indifferenti

in questo nuovo mondo

d’illusive menzogne.

Assaporo il liquore

bugiardo dell’oblio

come un bimbo al capezzolo

d’una giovane madre,

ma quel latte è veleno

che nasconde la morte

col suo dolce sapore.

Se ridendo ti guardo

e sembra che assapori

il tuo e il mio divenire,

è soltanto il narcotico

che mi spinge a sognare.


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Foto di Aldo Sari




Chiare tra cielo e terra


due strisce d’azzurro


all’orizzonte appaiono


nel grigio della sera:

un’isola felice

tutta di sabbia e sole

su cui il mar si frange

con ritmo sempre uguale,

un’isola di sogno

ove più dolce zefiro

eternamente spira

e svela lontananti

nuvole rosa e d’oro;

piano sciaborda il mare

e sulla riva imprime

l’orma dei miei pensieri.
 


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