lunedì 21 gennaio 2013

Ho pensato a lei. Lei immenso universo.

La immagino
camminare gaia
su ciottoli incerti.
Bianche le dita
lo stupore negli occhi.
Occhi di cielo. Occhi che parlano.
La immagino sottile scorgere metalli,
bulloni
come antichi, agognati fossili.
Rotelle di bronzo
da custodire in tasche di lana blu.

La vedo ancora oggi
più nitida,
conservare con la stessa discrezione
fragili frammenti d'anime.
Lei
con silenziosa devozione
scrigno di promesse.
Lei
nostalgica attitudine nel dipingere albe...
che non arrivano.
E non c'è dono più prezioso
dell'essere amati di nascosto.
Non c'è terra più inesplorata
ne sensazione più vereconda
del suo corpo che freme ad ogni tocco.

E sarebbe bello
poterle mostrare
come la vedono i miei occhi.
Poiché la vedono grande e gialla.
La vedono ridere e piangere per davvero.
La vedono calpestare la terra
e rincorrere comete.
Scavalcare gli inutili ingranaggi
del perchè, del come
e confidarle dei fili di seta che ho aggrappato su di lei
e che mi spingono
a disegnarla sulla sabbia.
Lei è donna. E' madre.
E' figlia. E' sorella...è amica.
E' tutto ciò che io sarò.
Lei sente. Lei vede.
Lei attende di un'attesa dolce...
la dolcezza.
Ognuno ha il proprio libro da correggere
ma ogni tanto scorgo ad occhi chiusi
il suo Giardino
sicura d'ogni ombra come se l'avessi visto.
Il mio cuore prova quiete, sul suo uscio.
Con lei il silenzio sussurra.
Con lei gli occhi parlano.
                                                                                         24.05.2012
                                                                                      Giulia Mattola

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