martedì 30 aprile 2013

Sassari - Monumenti Aperti 2013. 'Presenze dal Passato' a cura di Manuel Delogu - presso Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari

foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari

Domenica 5 Maggio 2013

dalle ore 18.00 alle 21.00


Presenze dal Passato

di

Manuel Delogu

 


Nello splendido scenario di Villa Sant'Elia, meglio conosciuta con il nome di Villa Mimosa, in occasione della Manifestazione Monumenti Aperti e grazie alla gentile concessione della Confindustria - Associazione degli Industriali del Nord Sardegna - di Sassari, alcuni Figuranti indosseranno abiti realizzati dal giovane stilista Manuel Delogu ispirati alla moda dei primi decenni del Novecento.

L'idea di Manuel Delogu nasce dalla volontà di far rivivere 'figure' – ‘presenze’ provenienti dal Passato ispirandosi in particolare ai costumi e alle acconciature della Marchesa Luisa Casati (nata Luisa Amman - Milano, 23 Gennaio 1881 - Londra, 1 giugno 1957) che è stata una nobildonna e collezionista d'arte italiana.

L'interesse da parte dello stilista per la personalità della Marchesa Casati ben si coniuga con la scelta del luogo dove si svolgerà la manifestazione. Infatti Villa Mimosa apparteneva ad un'altra nobildonna Josephine Racca Arborio Mella dei Conti Sant'Elia (1892 - 1989), una facoltosa argentina, che, non a caso, era ugualmente una grande collezionista d'arte. La passione per l’arte da parte della contessa Josephine Racca, che insieme al marito Don Gaspare Arborio Mella di Sant’Elia aveva fatto edificare la Villa nel 1911, si rispecchia non solo nella scelta stilistica dell’architettura – Liberty con richiami al Barocco e al Rococò piemontese - ma anche in quella degli arredi – di provenienza italiana, francese,cinese, e giapponese che vanno dal XVII secolo ai primi decenni del Novecento - e delle piante e dei fiori dell'incantevole giardino.

Gli abiti elaborati da Manuel Delogu sono un mix di influenze neogotiche, punk e orientali – giapponesi - prevalentemente realizzati in velluto, raso e satin con una meticolosa ricerca di tessuti vintage e accessori originali dei primi del ‘900. Le mises sono arricchite di applicazioni di piume, perle e gioielli.

La mini collezione rappresenta l’incontro tra due civiltà diverse: da un lato aderisce ad una visione più tradizionale legata alla cultura occidentale, sempre comunque ispirata alla Marchesa Casati; dall’altro evidenzia l’amore della nobildonna per i favolosi costumi del Sol levante e dunque per la cultura orientale.

Grazie ad una attenta e approfondita ricerca, il giovane stilista Manuel Delogu è riuscito a creare abiti del tutto originali trovando un leitmotiv tra l’eccentrica personalità della Casati e “la bidimensionalità dell’abbigliamento tradizionale giapponese”.
                                                                                                                    
                                                                                                       Franca Mascolo



Giovanni Boldini, La Marchesa Luisa Casati con levriero
1908 - olio
Abito realizzato dallo stilista Manuel Delogu
indossato da Valeria Secchi
Abito dello stilista Manuel Delogu
indossato da Valeria Secchi

 
Aldo Severi, Ritratto di Josephine Racca Arborio Mella di Sant'Elia
olio su tela
1928
donazione da parte di Felicita Arborio Mella di Sant'Elia
Mus'a - Sassari




 

giovedì 25 aprile 2013

Monumenti Aperti 2013 a Sassari. 'Presenze dal Passato' a cura di Manuel Delogu - Domenica 5 Maggio alle ore 18.00 presso Villa Sant'Elia/Villa Mimosa - Sassari

foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia - Villa Mimosa
Sassari
La Villa è stata dichiarata nel 1976 monumento nazionale e posta sotto la tutela
della Soprintendenza alle Belle Arti ( odierna Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le provincie di Sassari e Nuoro).
Dal 1985 è di proprietà della Confindustria - Associazione degli Industriali del Nord Sardegna.


foto di Franca Mascolo
Particolare della scala di accesso alla Villa Sant'Elia.
La Villa è un notevole esempio di stile Liberty a Sassari.
La predilezione per la sinuosità delle forme si manifesta nelle varie parti
architettoniche. Nella foto si può notare che i gradini della scala non sono
rettilinei ma curvilinei, in sintonia con il nuovo stile, e accompagnati ai lati da una decorazione
 costituita da grandi volute percorse in lunghezza da trionfi di frutti ed elementi
  fitomorfi che nel complesso ricordano le cornucopie ('cornucopia': corno ricolmo di fiori e frutti,
 simbolo di fertilità e prosperità. Viene anche detto 'corno dell'abbondanza').

foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Veduta del prospetto.
La facciata della Villa è asimmetrica e segue il gusto
Art Nouveau. Spicca la torretta belvedere aperta a loggia
superiormente.
Anche la balaustra della scala di accesso alla Villa
segue un andamento curvilineo. Lungo tutto il perimetro
dell'edificio corre un alto zoccolo costituito da bugnato rustico
in trachite.

foto di Franca Mascolo
Particolare decorativo della scala di accesso a Villa Sant'Elia:
Il draghetto stilizzato in metallo che sorregge una sfera di vetro
fungendo da lampada è un chiaro richiamo all'arte giapponese
che ha influito lo stile Liberty. L'opera meriterebbe di essere
restaurata.


foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia /Villa Mimosa - Sassari
Particolare: Elementi decorativi delle finestre:
un mascherone tra volute, trionfi di frutti e motivi fitomorfi che richiamano
gli ornamenti della scala di accesso alla Villa.
L'architrave della finestra è curvilineo. Alcuni elementi fitomorfi ricordano
quelli presenti nelle decorazioni di Casa Cugurra in via Roma a Sassari (1890 ca.).

foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Particolare: Bifora






foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Sul lato destro del piccolo atrio porticato, chiuso da vetrate colorate e da 'grate' in ferro battuto
che ripetono un motivo astratto floreale, è scolpito, nel  sommo dell'arco ribassato, lo stemma
della famiglia Arborio Mella dei Conti Sant'Elia. Lo stesso stemma è presente anche sull'arco di
 ingresso dell'atrio.
foto di Franca Mascolo
( Particolare) Stemma scolpito della famiglia Arborio Mella dei Conti Sant'Elia.
E' interessante notare nel fregio che corre sopra lo stemma, il motivo decorativo che riproduce
 le onde del mare, le quali fanno parte del repertorio iconografico stilizzato tipico dell'Art Nouveau.

foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
'Leone'
Si tratta di uno dei due leoni scolpiti che sono messi a guardia di una piccola area del giardino
nel cui interno è presente un gazebo in ferro battuto.



foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Parte del giardino: area dedicata al gazebo in ferro battuto
preceduta da due sculture di leoni.


foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Giardino
'Peonie'

foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Giardino
'Albero botte' o 'Albero bottiglia'
'Ceiba speciosa' in passato nota come 'Chorisia speciosa',
è un albero della famiglia delle Bombacaceae. La caratteristica
principale della Ceiba speciosa è nel tronco, rigonfio nella parte
inferiore e munito di grosse spine coniche. Proprio per la forma
particolare del tronco è chiamata 'Albero botte' o 'Albero bottiglia'.
In natura può raggiungere i 20 m di altezza. I tessuti alla base del
fusto accumulano acqua per i periodi di siccità. I fiori, ermafroditi,
sono grandi e appariscenti, con petali rosei nella parte superiore,
screziati di bruno-giallognolo nella parte inferiore. L'area naturale di
Ceiba speciosa comprende la fascia sudamericana compresa tra 12°
S e 30° S di latitudine. In Argentina è nota come 'palo borracho' che
significa 'albero ubriaco'.
 Fiorisce da ottobre a novembre ma in alcune zone già dall'estate.
E' stata introdotta in Italia sul finire del XIX secolo a Palermo, nell'orto
botanico, e da lì si è diffusa come pianta ornamentale. La fibra bianca
e lanosa contenuta nei frutti, nota come 'falso Kapok', viene utilizzata
per realizzare imbottiture.

Articolo e foto di Franca Mascolo

mercoledì 24 aprile 2013

Monumenti Aperti 2013 - Sabato 4 Maggio, dalle ore 17.00 alle 21.00 e Domenica 5 Maggio, dalle 10.00 alle 21.00 . Liceo Artistico Statale 'F. Figari' - Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari


Istituto Statale d'Arte 'Filippo Figari' di Sassari fondato nel 1935.
  Odierno Liceo Artistico (dall'anno scolastico 2010/2011).

XVII edizione di Monumenti Aperti. Il Liceo Artistico Statale 'F. Figari' di Sassari entra nel circuito della manifestazione Monumenti Aperti in quanto edificio storico della città meglio conosciuto come Istituto Statale d'Arte 'F. Figari'.
Gli allievi del Liceo accompagneranno i visitatori alla scoperta dell'antico Istituto.  All'interno della scuola sarà aperta al pubblico una mostra di artisti contemporanei dal titolo: 'Coriandoli di storia' (inaugurazione: 3 Maggio 2013 - aperta fino
al 31 Maggio 2013).
 Liceo Artistico Statale 'Filippo Figari' di Sassari.
Piazza d'Armi, n. 16

 La nascita dell'Istituto d'Arte 'Filippo Figari' 

a cura di Franca Mascolo


Vico Mossa (nato a Serramanna il 15 Ottobre 1914 - morto a Sassari il 23 Marzo 2003),
 architetto e scrittore italiano, nel suo libro intitolato 'L'Istituto Statale D'Arte per la Sardegna Sassari',
Felice Le Monnier - Firenze 1954, p. 31, parla dell'esistenza di una Scuola di arti e mestieri nata sul Colle dei Cappuccini "ove ha ancora sede l'Istituto di S. Vincenzo, ... in seno all'Istituto stesso sovvenzionato e protetto dal Comune per molto tempo. Da questa modesta Scuola sorse successivamente la R. Scuola per le arti edili e fabbrili: il decreto dell'istituzione reca la data del 1923: lo Stato, riconoscendone la maturità, provvide col concorso del Comune, a dotare la nuova Scuola d'un edificio autonomo con locali ampi suscettibili di ampliamento, nel rione di Piazza d'Armi.
La Scuola venne a seguire le vicende delle scuole tecnico-artistiche. Quando queste passarono dal Ministero dell'Economia Nazionale al Ministero dell'Educazione Nazionale, furono raggruppate a seconda del loro carattere e sviluppo: quelle a carattere nettamente tecnico fecero capo alla
Direzione Generale dell'Istruzione Tecnica, mentre le altre ad indirizzo artistico o prevalentemente artistico, passarono sotto la Direzione Generale delle Arti; vennero ad avvantaggiarsene entrambe, le scuole tecniche ed artistiche. Queste furono curate in modo da adattare lo sviluppo alle esigenze, alle tradizioni, alle risorse delle regioni ove erano sorte.
Così fu realizzata la R. Scuola di tirocinio artistico per le arti edili e fabbrili, che per un malinteso senso di orgoglio fu denominata nell'ambiente Istituto artistico industriale.
La R. Scuola di tirocinio costituiva invece un organismo ben definito e caratteristico, che riprese le sue nette funzioni ed orientamento appena fu decisamente affidata agli artisti, che dal 1935 sotto la guida e direzione di Filippo Figari ne hanno curato la rinascita ed il prestigio per l'elevazione a Istituto d'arte per la Sardegna".
Fu dunque chiamato a dirigere la Scuola, nell'anno 1935, il pittore prof. Filippo Figari e la Presidenza venne affidata al comm. rag. Giuseppe Tomè.


 Filippo Figari (Cagliari, 23 Settembre 1885 - Roma, 30 Ottobre 1973)
in una foto risalente agli anni Trenta del Novecento.


Interno del Liceo Artistico 'F. Figari' di Sassari. Antica riproduzione in gesso della 'Venere di Milo' - 1935 circa.
Sotto questo nome è universalmente nota la statua di Afrodite scoperta nell'isola di Milo.
L'opera originale (130 a. C.), uno dei più celebri capolavori dell'arte greca del periodo
 ellenistico, eseguita in marmo pario e attribuita ad Alessandro di Antiochia è conservata
 nel Museo del Louvre a Parigi.
 La statua in gesso è di notevole importanza visto che  risale a più di cinquanta anni fa ed entra dunque a far parte dei Beni Culturali e come tale deve essere salvaguardata e tutelata.
Probabilmente venne acquistata nel 1935 insieme ad altri calchi riproducenti capolavori dell'arte classica utilizzati come materiale didattico per la Regia Scuola di tirocinio artistico per le arti edili e fabbrili di Sassari
(Cfr. Vico Mossa, L'Istituto Statale D'Arte per la Sardegna - Sassari, Felice Le Monnier - Firenze 1954, p. 36).
Molti gessi sono ancora presenti nell'attuale Liceo Artistico.

foto di Franca Mascolo
Interno del Liceo Artistico Statale 'F. Figari' di Sassari.
'Venere di Milo'
statua di gesso risalente al 1935 circa.
'Venere di Milo'
130 a.C.
Statua in marmo pario attribuita ad Alessandro di Antiochia
Museo del Louvre
Parigi






Interno del Liceo Artistico 'F. Figari' di Sassari
'La scala storica'


foto di Franca Mascolo
Liceo Artistico Statale 'Filippo Figari' di Sassari
'La scala storica'



martedì 23 aprile 2013

Monumenti Aperti, Sabato 4 Maggio 2013, dalle ore 17.00 alle 21.00, e Domenica 5 Maggio 2013, dalle 10.00 alle 21.00 - Villa Sant'Elia / Villa Mimosa e il Liceo Artistico 'F.Figari' - Sassari


foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia meglio conosciuta come Villa Mimosa
Nella foto è visibile il 'bay-window', corpo finestrato aggettante dalla struttura
della villa, costituente un prolungamento dell'ambiente interno corrispondente,
a pianta semipoligonale scandito da eleganti colonne. Precedenti del bay-window
 possono trovarsi nelle costruzioni di epoca medievale e rinascimentale,
 specialmente nei paesi nordici e dai quali tale struttura si è diffusa trovando ampia
 applicazione nell'architettura moderna. Nel XIX secolo tale tipologie di finestre ha
avuto una notevole diffusione nel Regno Unito dove è ancora molto usata.



foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa - Sassari
Interno della Villa. Particolare: il bay-window.

 
foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa
Nel giardino si possono ammirare varie qualità di piante e fiori:
un maestoso tiglio, rose e peonie
 
foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa
Scultura: 'La Primavera'
 
foto di Franca Mascolo
Veduta della Villa Sant'Elia e di parte del giardino con la statua di 'Diana' - 'Artemide'
in primo piano.
Diana è la dea italica e latina identificata con la greca Artemide, divinità olimpica,
protettrice della caccia e del tiro con l'arco, della natura feconda e degli animali
selvatici. Sorella gemella di Apollo, è figlia di Giove, re degli dèi, e della titanide
Latona. Votata alla verginità, Diana è un'insuperabile cacciatrice, che ama vivere
nei boschi fra alberi, grotte e sorgenti cristalline, attorniata da ninfe a lei devote.
 
 
foto di Franca Mascolo
Villa Sant'Elia / Villa Mimosa
Veduta della Villa fra i glicini.
Il vero nome del glicine è wisteria / wistaria
pianta rampicante della famiglia delle fabaceae, molto usata come specie ornamentale
per la vistosa e profumata fioritura primaverile. Il nome del genere è stato attribuito in
onore di Gaspare Wistar (1761 - 1818) rinomato studioso di anatomia di Filadelfia.
 


domenica 21 aprile 2013

Le lanterne di carta nelle opere di Utagawa Kuniyoshi e Utagawa Hiroshige

Utagawa Kuniyoshi, (pittore e disegnatore giapponese, (?) 1 Gennaio 1797/98 - Edo,14 Aprile 1861).
'Woman with fan'
'Donna con ventaglio'
Utagawa Hiroshige (pittore e incisore giapponese, Edo, 1797 - ivi 12 Ottobre 1858)
'Night view of Saruwakacho'
'Veduta notturna di Saruwakacho', 1856.







 

lunedì 15 aprile 2013

Le lanterne di carta giapponesi nelle opere d'arte del XVIII - XIX secolo.



Illustrazione inglese che mostra i venditori giapponesi di lampade, 1850 circa.




Xilografia di Taiso ( che significa "grande resurrezione" - il vero nome era Tsukiyoka) Yoshitoshi
( Edo, 30 Aprile 1839 - Tokyo, 9 Giugno 1892) dalla serie 'Fuzoku Sanjuniso' - 1888
Una cameriera sta per tagliare lo stoppino di una candela all'interno di una lanterna.

 
Xilografia di Taiso Yoshitoshi dalla serie 'Fuzoku Sanjuniso' ('Trentadue aspetti di usi e costumi'),
 1888.
Una donna sta accendendo uno stoppino in una capsula di olio.



Kitagawa (il suo vero nome era Yasuke) Utamaro (pittore e disegnatore, (?)
 1753 - Edo, oggi Tokyo, 31 ottobre 1806),
 'Three seated ladies with lanterns, tea pot, candle holder and stringed instrument' -
'Tre signore sedute con lanterne, teiera, portacandele e strumento a corda'
XVIII secolo
Xilografia a colori
25.4 x 38 cm
Brooklyn Museum, Brooklyn, New York, USA

domenica 14 aprile 2013

I fiori nelle opere pittoriche di John Singer Sargent

John Singer Sargent, 'A Roses Trellis' - 'Un traliccio di rose', 1886
Olio su tela: 27x17 cm
Collezione privata
 

John Singer Sargent, 'Roses' - 'Rose'
1886 ca
Olio su tela - Collezione privata
Russell house, 1887
La casa di Francis Davis Millet a Broadway
 
John Singer Sargent, 'Millet's garden' - 'Giardino di Millet', 1886
  Olio su tela: 68.6 x 86.4 cm
Collezione privata



John Singer Sargent, 'Poppies' - 'Papaveri', 1886
Olio su tela: 24 x 35 (?)
Collezione privata
 

lunedì 8 aprile 2013

L'origine del titolo dell'opera: 'Garofano, giglio, giglio, rosa' - Articolo di Franca Mascolo


John Singer Sargent, 'Carnation, lily, lily, rose' - 'Garofano, giglio, giglio, rosa'
1885-86
olio su tela
Tate Gallery, Londra


L'opera di Sargent, 'Garofano, giglio, giglio, rosa', prende il titolo dalla canzone 'The Wreath' - 'La ghirlanda' o 'La corona' del compositore Joseph Mazzinghi (Londra, 25 dicembre 1765 - Downside, 15 gennaio 1844). Alunno di J. Christian Bach, P. Anfossi e A. Sacchini, fu dirigente del King's Theatre di Londra dal 1784 al 1816. Compose oltre alla musica di chiesa e strumentale anche opere teatrali, balletti e arrangiamenti musicali per pianoforte, arpa e flauto (Treccani.it) - http://arts.interactiva.org/Music/Composition/Composers/M/Mazzinghi._Joseph/

Di seguito viene riprodotta l'opera di Joseph Mazzinghi dal titolo: "YE SHEPHERDS, TELL ME!"-"VOI PASTORI DITEMI/RACCONTATEMI!"
Si tratta di una versione della canzone pubblicata da : "Melbourne - Allan & Co. - Proprietary Limited - 276-278 Collins St. Printed in England"- edizione del 1891-1892 ca (?) (quindi non è la versione originale che dovrebbe risalire forse  al 1832-1847 - New York: Firth & Hall - o meglio, quella più vicina come data di pubblicazione all'esecuzione dell'opera di John Singer Sargent, 'Carnation, lily, lily, rose' ) - Altre edizioni: London: Goulding, D'Allmaine, Potter & Co. (1810-1816); London: Goulding & D'Allmaine (1823-1834) (http://www.jssgallery.org/letters/notes/carnation_lily/ye_shepherds.html) - (http://nla.gov.au./nla.mus-an10131401).
A p.2  Il Titolo: "YE SHEPHERDS, TELL ME. (THE WREATH.) A pastoral glee for three voices composed by J. MAZZINGHI" - 'VOI PASTORI DITEMI. (LA GHIRLANDA. / LA CORONA DI FIORI.) Un allegro pastorale per tre voci composto da J. MAZZINGHI'


 
 
Nel ritornello viene posta la domanda: "...tell me have you seen my Flora pass this way?"
"A wreath around her head, around her head she"(p.3).


 
 Alla domanda: 'tell me have you seen my Flora pass this way?' ('ditemi avete visto la mia Flora passare per questa via?) Corrisponde la risposta: "A wreath around her head, around her head she" (Una ghirlanda intorno alla sua testa, intorno alla sua testa ella...) p.3 e a p.4: "wore, Carnation, lily, lily, rose" ('indossa, Garofano, giglio, giglio, rosa').